Un Gioco da ragazze

E’ stato un libro meraviglioso, forse uno dei più belli che ho letto negli ultimi tempi. Scorrevole e veloce l’ho letto in due sere, nonostante tratti argomenti assolutamente seri.

Chiede alle donne di entrare in politica perché se non lo faremo i nostri bisogni non saranno mai adeguatamente rappresentati. Anche se la politica adesso stà attraversando un momento buio, o forse soprattutto per questo.

Fà l’esempio delle pensioni: é aumentata l’età pensionabile per le donne? Allora che questi soldi di pensione non pagata che lo stato risparmia che vengano impiegati per politiche a favore delle donne!

In effetti da questo punto di vista non l’avevo mai guardata. L’autrice fà questo spesso cambia punto di vista, inverte le parole e questo semplice esercizio basta a far vedere le cose sotto una luce diversa, più chiara …

quindi concordo con lei: Potere alle donne! E’ arrivato il nostro momento.

La trama:

“Troppi uomini. È stato questo eccesso maschile a metterci nei guai. Questa la malattia da cui il nostro Paese chiede di guarire: troppi uomini deboli, narcisisti e attaccati al potere nelle stanze in cui si decide – e spesso non si decide – sulla vita di tutti. La crisi che stiamo attraversando è la prova che la narrazione del patriarcato non funziona più. Che le cose non possono più andare in questo modo. Che l’economia, la politica, il lavoro, la vita non possono più essere quelli che conosciamo.

È pensabile che a portarci in salvo siano quegli stessi troppi uomini, vecchi, stanchi e prepotenti, e quelle stesse logiche, quell’idea di potere, quella lontananza dalla vita reale che sono all’origine del problema? È logico che invece i temi posti dalle donne, la loro responsabilità, la loro concretezza, la loro capacità di cura, il loro senso immediato di ciò che è primario, la loro vicinanza alla vita, la loro idea di economia, di crescita e di sviluppo, la forza intatta dei loro desideri continuino a non fare agenda politica? No.

Ma perché le cose cambino, per il bene di tutti, bisogna mandare via un bel po’ di quegli uomini che non vogliono mollare. E il modo più semplice per farlo è che un numero corrispondente di donne vada al loro posto. Fuori dalla Camera, che dobbiamo fare ordine! In questo libro fresco e battagliero, giocoso e intenso, Marina Terragni ragiona di potere, rappresentanza, economia e sviluppo, di bellezza e desiderio, e anche di uomini, facendo giustizia di molti luoghi comuni. Invita le donne a non accontentarsi più dell’estraneità e a portare al governo la loro consapevolezza e la loro energia. Senza alcuna paura: per dirla con l’espressione di una delle donne costituenti, le donne hanno tutto il “fiuto politico” che occorre per farcela.”

4 commenti su “Un Gioco da ragazze”

    • Te lo consiglio fortemente le ho anche scritto privatamente per farle i complimenti, ce ne vorrebbero tante di donne così! Forse anche noi dovremmo diventare donne così, più impegnate per intenderci.

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