a cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Grazie ai progressi scientifici e ai numerosi risultati ottenuti da medici e scienziati nell’ambito della conservazione cordone ombelicale, la considerazione e l’interesse comune verso le cellule staminali prelevate dal cordone é in netta diffusione. Sempre più frequentemente futuri genitori desiderano saperne di più e capire quali sono nello specifico le caratteristiche e le potenzialità di questo importante patrimonio biologico.
L’interesse verso queste importanti cellule deriva sia dalla loro capacità rigenerativa, ossia di differenziarsi in altre cellule e di “riparare” organi e tessuti danneggiati, sia dalla loro abilità nel modulare il sistema immunitario del paziente in cui vengono somministrate inducendo, ad esempio, un’azione anti-infiammatoria [1].
Esistono diversi tipi di staminali cordonali, con funzioni e capacità specifiche. Esistono infatti staminali in grado di generare le cellule che costituisco i vasi sanguigni ( dette progenitrici endoteliali) così come staminali capaci di originare sia le cellule del sangue (staminali ematopoietiche) sia cellule del tessuto osseo, cartilagineo e adiposo (staminali mesenchimali). Nel sangue cordonale vi sono infine le cosiddette staminali cordonali simil-embrionali, che sono in grado di generare le cellule dei tessuti endodermici, mesodermici e ectodermici, come ad esempio l’intestino, il derma e il midollo spinale.
Per quanto riguarda il trapianto delle staminali cordonali nel contesto della medicina rigenerativa, solamente il loro trapianto autologo, ovvero effettuato con cellule provenienti dal paziente stesso, risulta essere efficace. Nel caso di trapianto di cellule ottenute da un soggetto che non è il paziente (trapianto allogenico),vi è infatti rischio di rigetto e di conseguenza la necessità, per il malato, di sottoporsi a terapie specifiche per tutta la vita. Essendo le staminali del cordone ombelicale “immature” dal punto di vista immunologico [1] è importante sottolineare che, al di la dell’applicazione a scopi rigenerativi, il loro trapianto allogenico determina nel paziente non solo un minor rischio di complicanze post-trapianto, ma anche un miglior attecchimento delle cellule infuse rispetto al trapianto di staminali di altra origine (ad esempio midollari). In conclusione, grazie a queste qualità e capacità, le staminali cordonali costituiscono senza dubbio un importante patrimonio a disposizione della medicina.
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Note
1. Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010. 136(3): p. 309-22.