Indipendenza, autonomia e i No

Biagio ha compiuto i due anni, ed in quest’ultimo periodo ho notato come la sua voglia di indipendenza e di voler fare da solo stia progressivamente aumentando.

Vuole chiudere le porte, di casa, della macchina, il cancello vuole tirarsi via il giubbotto e quando non ci riesce si arrabbia e chiede il mio aiuto.

Inizialmente quando lo aiutavo non capivo perché poi iniziasse ad urlare (visto che il suo linguaggio è limitato e non riesce a spiegarsi) e proprio ieri sera ho capito che lui vuole che lo aiuti soltanto ma che vuole comunque finire di togliersi questo benedetto giubottino.

Questa mi sembra una cosa bellissima, peccato che ci si deve scontrare con delle situazioni a volte non proprio piacevoli, come il fatto che se decide di togliere via i calzini ed andare in giro a piedi nudi anche se è freddo, vuole farlo a tutti i costi ricorrendo anche a capricci inutili ed estenuanti.

Dopo aver fatto diversi errori con i miei primi due figli, adesso sono decisa a non cedere e i miei no sono diventati sicuri e decisi, senza troppe perdite di parole spiego che per terra è freddo.

Funziona, basta uno sguardo serio e un no deciso e lui si mette da parte e dopo due minuti corre a giocare a qualcos’altro.

Ho capito che sostituirsi ai propri figli senza fargli fare le giuste esperienza non porta a nulla, il fatto che mi sconvolge sapete qual’è? Che io ho studiato molto in questo ambito, il mio primo lavoro durato quattro anni verteva proprio su queste problematiche e ci avevo fatto pure una specializzazione di un corso durato due anni, con l’ussl, così come anche  un secondo diploma, ma la teoria non potrà mai sostituire la pratica, che si acquisisce con il tempo, e si affina durante la vita.

Purtroppo essere permissivi così come essere autocratici non porta a nulla e la via migliore sta sempre in mezzo, ovvero quello di essere genitori democratici, quindi  sostenere i propri figli senza preoccuparsi di dire NO quando serve.

Questo lo aiuterà ad essere autonomo cercando di capire, nel tempo ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Il momento giusto per iniziare è proprio questo in cui lui cresce cercando la sua autonomia, ed è proprio questo il momento in cui possiamo costruire le basi per fare del nostro bambino un individuo consapevole delle sue scelte.

Le nostre aspettative, che di solito usiamo in modo negativo, possiamo usarle positivamente per accrescere un senso di responsabilità nel bambino, infatti se stabiliamo delle mete, graduali e adeguate alle capacità, da raggiungere e spiegandogli cosa succede poi, ad esempio se vogliamo che il nostro bambino impari a bere nel bicchiere senza bagnarsi tutto, la prima tappa sarà quella di fargli capire come portare il bicchiere alla bocca, io vedo che Biagio spesso e volentieri si precipita ad alzare il bicchiere, prima che questo sia arrivato alla bocca, bagnandosi 8 volte su dieci, di contro il mio compito sarà quello di non riempire troppo il bicchiere, così sarà più difficile che l’acqua possa bagnarlo.

Ad ogni successo segue una lode. Quindi il fatto che io riempio meno il bicchiere lo aiuta a ridurre gli insuccessi, ad essere lodato di più e con il sorriso e lui cercherà di fare sempre meglio perché la fiducia sulle sue possibilità è aumentata.

 

Una delle tappe di autonomia che in questo periodo stiamo vivendo con Biagio è lo spannolinamento, io non sto facendo pressioni, è lui che ha voglia di provare e sperimentare e io non insisto.

Il vasino, che ovviamente non vuole usare, perché si sente già grande e quindi vuole andare in bagno, lo tengo perennemente in salotto così può giocarci, esplorarlo e avvolte con il pannolino ci si siede, ho notato che la strada definitiva si avvicina, e lo spero visto che ci avviciniamo alla scuola materna.

Michelle ha tolto il pannolino relativamente presto, ma ha ricominciato a fare la pipi addosso nel momento in cui ha iniziato l’asilo e nello stesso tempo è nato il fratellino, quindi può succedere che alcune autonomie, anche consolidate, possano venir meno ad un cambiamento importante, il segreto sta sempre nel non deludere il nostro bambino sgridandolo , bensi cercando di dedicargli spazi che lo aiutino a riacquistare la fiducia in se stessi e la sensazione che sia tutto ok.

Che dite, questa volta c’è la arò a non sbagliare?

Mi raccontate la vostra esperienza?

5 commenti su “Indipendenza, autonomia e i No”

  1. sei una bravissima mamma… non siamo mai infallibili, e loro sono delle spugne che assorbono tutto… ma se ci lasciamo guidare dal cuore va tutto bene <3 un bacione Ale

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  2. Mia cara non sbagliare é impossibile e tu con quattro figli lo sai bene, possiamo impegnarci a fare meno danni possibili 😉
    First é diventato autonomo verso i due anni perché avendo Second piccolo avevo meno tempo per seguirlo, Second invece ha lottato per l’indipendenza molto presto volendo a tutti i costi imitare il fratello più grande

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  3. Carissima, è bello leggere le tue esperienze. Io ho due figli già grandi, con altre problematiche e devo dirti che anche educandoli in modo assolutamente simile mi sono scontrata con i loro differenti caratteri. Per esempio, la maggiore (Alessia, la mia compagna di Staffetta) ha sempre avuto un carattere molto forte e non ha mai accettato un no… quindi tutte le varie teorie su come si convince un bambino a non fare certe cose con lei non hanno funzionato minimamente! Da ciò si deduce che chi ha teorizzato non sempre c’azzecca…
    Un bacione a Biagio e a presto,
    Tiziana

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    • lo soooooo la mia prima mi st facendo dannare, quindi ho deciso di fare attenzione ai minimi articolari, ai dettagli che magari prima non notavo, ovvio poi il carattere è una cosa a se

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