Immaturi

 

Un film di Paolo Genovese. Con Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Raoul Bova, Anita Caprioli.

“Giorgio è uno psichiatra infantile che va in crisi alla notizia che potrebbe diventare padre, Lorenzo un agente immobiliare che per nulla al mondo lascerebbe il letto a castello e la colazione a letto che gli assicura la permanenza in casa dei genitori, Luisa è una manager separata con una figlia meno distratta di lei, Francesca una chef che cerca di disintossicarsi dall’appetito sessuale, Piero un dj che ascolta ogni notte le nostalgie altrui vivendo immerso nelle proprie e Virgilio quello che con una bugia, vent’anni prima, ha disintegrato il gruppo. Ora però i sei ex compagni di liceo si ritrovano, alla soglia dei quarant’anni, quando una raccomandata del ministero della pubblica istruzione annulla il loro esame di maturità e li obbliga a rifarlo” (mymovies.it).

Finalmente ho visto il film IMMATURI, l’ho trovato davvero interessante perché dà parecchi spunti di riflessione, infatti, qui, vi ritroveremo, la coppia con problemi di matrimonio, il fratello troppo cresciuto che non accetta il fratellino appena arrivato, l’adolescente che in discoteca si fa di ecstasy, l’uomo che si sente surclassato dall’arrivo di un figlio e che quindi non riesce ad accettare la gravidanza, l’uomo che non riesce a crescere e ad accettare una relazione matura e quello che a 40 anni vive ancora con i genitori perché non ha mai dimenticato la vecchia fiamma del liceo.

E la donna? Beh come sempre la donna è quella che sta ad un passo avanti, che ama il suo bambino con la “pancia”, che trova la sua felicità nel sorriso e nell’abbraccio di un figlio, che riesce in qualche modo ad arrivare sempre prima a una decisione.

In questo film si nota la reale differenza tra uomo e donna e le reali problematiche che fanno parte della vita di ognuno.

Inizialmente il film mi aveva fatto irritare, perché io non concepisco che un uomo possa avere dei dubbi sul fatto che sta per arrivare un bebè a sconvolgere la vita familiare, e soprattutto non concepisco che un uomo si arroghi il diritto di far stare male la mamma che al suo grembo porti un pupo.

Perché noi donne forse non ci sentiamo, assalite dalla paura? Abbiamo anche bisogno di soffrire perché chi dovrebbe sostenerci e condividere con noi questa comune paura ci dice: “Non voglio sentirmi obbligato di avere un figlio SOLO perché tengo a te”?

Se fosse successo, a me ci sarei rimasta davvero male, insomma una gravidanza è qualcosa che sconvolge la vita di entrambi e come sempre penso che la verità e la voglia di risolvere e superare tutto INSIEME sia la cosa migliore, ci faccia sentire meno soli.

Ovviamente il film era intitolato IMMATURI, quindi ci stava ed è stato bello che alla fine il protagonista abbia capito che, si è giusto avere un figlio perché tieni con tutto te stesso ad una persona. L’amore vince su tutto.

Spesso mi sono ritrovata in certe immaturità, trattate nel film, poi ti accorgi essere un’immaturità abbastanza giusta, nel senso che ognuno di noi abbiamo i nostri tempi, per trovare l’amore, per costruire una famiglia, per trovare il coraggio di fare una scelta per capire che quella era la scelta giusta.

In fondo non si nasce con un manuale di istruzioni, quello dobbiamo costruircelo nel tempo e con le esperienze negative anche se queste ci fanno male. Credo che le esperienze in un momento possono essere giuste e nel tempo cambiare e sembrare poi sbagliate, ma in fondo ogni scelta è quella che ci rende ciò che oggi siamo.

 

 

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