Oggi ho letto il libro;
Non ci hanno visto arrivare
Con trentamila partecipanti da quasi duecento paesi, l’evento di Pechino del 1995 fu di gran lunga più ampio dei precedenti a Città del Messico nel 1975, Copenaghen nel 1980, Nairobi nel 1985.
Il tema di Pechino era «Look at the WorldThrough Women’s Eyes» (Guardare il mondo con gli occhi delle donne): era tempo che trentamila attiviste chiedessero proprio questo.
Da ragazza pensavo che ormai il femminismo fosse una cosa superata perché noi donne avevamo ottenuto tutti i diritti di cui avevamo bisogno, almeno nella parte di mondo dove vivo io.
Crescendo ho tolto gli occhiali rosa dell’ingenuità e ho visto che invece c’è ancora tanta differenza nel mondo e non solo nei riguardi delle donne.
Mi è piaciuto che il femminismo si è aperto anche ad altri generi per combattere la disparità a prescindere dal sesso di appartenenza e questa è un principio che posso solo abbracciare.
Non ci hanno visto arrivare, la trama:
Con l’avvento del #MeToo, il movimento per i diritti delle donne sembra essere riemerso con forza dal nulla, risvegliando all’improvviso i ricordi di un passato lontano.
Un passato da molti creduto sepolto e rimasto fermo, nell’immaginario collettivo, alle immagini iconiche quanto stereotipate delle ragazze che negli anni Sessanta e Settanta alzavano cartelli inneggianti alla pace e alla libertà sessuale.
Ma davvero, dopo aver vissuto i suoi anni di gloria, il movimento aveva perso vigore, rinunciando alle proprie battaglie e accettando passivamente che economia e politica decidessero della vita di milioni di donne?
Ricostruendo la storia recente del movimento femminista, in particolare degli anni Novanta, Lisa Levenstein dimostra che non è affatto così.
Sebbene scomparso dalle prime pagine dei giornali, il movimento infatti non ha mai smesso di organizzarsi ed evolvere. Attraverso storie, personaggi, battaglie e innumerevoli testimonianze dirette.
Lisa Levenstein ci restituisce in queste belle pagine l’energia che ha animato le lotte degli ultimi decenni. Dal celebre discorso di Hillary Clinton alla conferenza mondiale sulle donne a Pechino nel 1995, alle audaci attiviste che hanno perseverato di fronte all’ostilità e alla mancanza di riconoscimento.
Questo libro dimostra che, ben prima che ce ne accorgessimo, si stava affermando una coscienza nata dal basso in cui si intersecavano voci e rivendicazioni diverse.
Non ci hanno visto arrivare, racconta la determinazione e l’impegno delle donne che hanno lavorato instancabilmente per gettare le fondamenta del femminismo contemporaneo.
Perché nessuno le ha viste arrivare, ma a loro va riconosciuto il merito di aver plasmato le coscienze e promosso reti di relazioni destinate a modellare il futuro del movimento progressista.
Lisa Levenstein è docente di Storia presso l’università del North Carolina e direttrice del dipartimento di Women’s, Gender and Sexuality Studies dello stesso ateneo. Il suo primo libro, A Movement Without Marches, ha vinto il Kenneth Jackson Book Award.