“Diciotto” è il nuovo romanzo di Martina Fuga, di cui avevo già letto il libro Emma dedicato alla figlia che ha la sindrome di Down.
Sarà che anche mio figlio First sta per compiere 18 anni, mi sono sentita così vicina a questa mamma che ormai deve lasciare la figlia crescere.
Mi rendo conto che in caso di disabilità è ancora più difficile lasciarli andare nel mondo, ci sembrano sempre troppo piccoli, troppo delicati per poter andare avanti senza di noi.
Martina dice sempre che Emma è nata con una disabilità ma per fortuna è sana, non avendo tutte quelle malattie che spesso, purtroppo sono tipici della Sindrome di Down.
Oggi so che dietro a ogni diagnosi c’è una persona, e che ciascuna scriverà la propria storia. Tu, la tua
La trama:
«Lo ripeto ad alta voce, come si ripetono le cose a cui non riesci a credere completamente: ‘Diciotto anni’.
Ascolto il suono di queste due semplici parole, per dar loro una consistenza. Lo ripeto di nuovo: ‘Emma compie diciotto anni’.
Il giorno è arrivato. Lo scandisco ancora, e ancora, e sento arrivare da lontano uno tsunami di emozioni.
Sono settimane che scorro le foto di famiglia e ripercorro questi diciotto anni insieme. La paura, la gioia, la rabbia, la speranza, il dolore, la fiducia. Sotto la pelle sento ancora tutto, il mio corpo non ha dimenticato niente».
I diciotto anni sono una tappa fondamentale della vita, non soltanto per chi li compie. Più che mai, Martina si trova a fare i conti con sé stessa, con la madre che è stata, e a chiedersi se avrebbe potuto fare meglio o diversamente.
È il momento di lasciare andare sua figlia, resistendo alla tentazione di trattenerla ancora un po’. Ma ci riuscirà?
Attraversando le paure e la meraviglia di questo viaggio inaspettato, Martina Fuga ci racconta le fatiche di un quotidiano colmo di stereotipi e basse aspettative e le grandi scoperte di chi a un tratto decide di spogliarsi di ogni convinzione e inizia a farsi sorprendere dalla vita.