“Il quaderno degli Errori” di Kellermann Editore.
Ci ricorda che L’arte di sbagliare e di imparare dagli errori a ciò che connette l’essere piccoli con il crescere.
E che la corretta connessione è il motore profondo della vita.
Sbagliare è un problema da grandi.
Io mi chiamo non so. È un po’ come negare di sapere, sapendo.
Si sbaglia a scegliere e per questo si dice che il cuore non si sbaglia mai.
Evitare i pericoli, gli ostacoli che troviamo sulla nostra via ci rende meno autonomi. L’esperienza dell’errore, imparare ad accettare i fallimenti ci rende più forti e abili.
“Il quaderno degli Errori” di Kellermann Editore, la trama:
Sbagliare è un problema da grandi… Quando ero bambino stavo ore, giorni interi, seduto in disparte a giocare con i sogni, a mettere in fila i pensieri.
Li allineavo uno ad uno come panni stesi al sole, come il catalogo di un bibliotecario. Questo mio modo di fare allarmava gli adulti. Ero sbagliato, e in qualche modo ero cattivo.
Dicevano che ero strano, che non era normale passare le giornate seduto in disparte. Errore. A me è sempre piaciuto rubare. Lo so, è sbagliato. Non si fa.
Mi piaceva rubare i ricordi a mio nonno, gli sguardi alle figure dei libri, la frutta sugli alberi d’estate. Una volta volevo rubare “La Gioconda” al museo del Louvre di Parigi, ma per fortuna non ci sono riuscito.
Poi un giorno qualcuno mi ha rubato l’infanzia. Mi sono svegliato con una strana sensazione nel corpo: i muscoli intorpiditi, le mani, le gambe e la faccia più grandi e la voce che non era più la mia.
C’è un margine di grande verità in tutti gli errori. Proviamo a scoprirlo. Se il presente è sbagliato o imperfetto, il futuro può essere perfetto. Ecco a cosa servono gli errori… Prefazione di Fulvio Ervas.
Mirko Artuso si occupa di disegno, teatro e di cinema. Nel tempo libero si inventa strane case che chiama: Case armoniche. Altre volte racconta storie ai bambini, ai ragazzi e soprattutto agli adulti che troppo spesso si dimenticarono di quanto importante sia ricordare.