Conversazione con alberi animali e il cuore umano.
Gli animali e gli alberi insegnano a non sapere, a tollerare di stare al mondo, senza l’ossessione di capire.
Non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta.
Questo immenso non sapere, la trama:
Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia.
Che è la cosa che di più invidio ai bambini, tutto è nuovo e stupefacente.
Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo.
Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura. Questo è un libro disordinato.
E l’autrice ha scelto di lasciarlo cosí. «Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l’andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l’intenzione di essere volatile o l’aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano:
come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere cosí come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo».
Ognuno di noi nel momento in cui accetta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale.