FAVOLE DA INCUBO
Dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora.
A partire da dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, un’analisi lucida e necessaria sulle cause alla base dei femminicidi e su cosa ciascuno di noi può fare per cambiare le cose.
25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Purtroppo so bene, per averla provata sulla mia pelle cos’è la violenza sulle donne.
Il dominio maschile sulle donne è la più antica e persistente forma di oppressione esistente.
Pierre Bourdieu
I numeri dei cosiddetti “delitti in famiglia” sono impressionanti. A partire da uno che fa davvero riflettere: dal 2000 a oggi sono più di tremila le donne assassinate nel nostro paese.
In Italia, in media ogni due giorni una vita di donna viene spezzata dalla violenza di un uomo. Il suo uomo, nella stragrande maggioranza dei casi.
Il motivo è quasi sempre lo stesso: l’abbandono, reale o presagito poco importa, da parte di una donna colpevole di volersi liberare di loro.
Leggendo questi dati si comprende la necessità di un vero e proprio vaccino culturale e educativo diventa ogni giorno sempre più drammaticamente evidente.
I diffusi e persistenti stereotipi di genere. Perché sono loro i veri nemici delle donne.
Perché è ancora tanto, troppo, diverso il trattamento che riceveremo a seconda dell’essere nati maschio o femmina.
Perché il sessismo è così diffuso e condiviso, da uomini e donne, da sembrare normale. Mentre non lo è affatto.
Perché in qualche misura, in fondo in fondo, ancora troppo spesso c’è chi pensa che se a una donna, in qualsiasi fascia d’età, succede qualcosa di brutto è perché se l’è cercata.
FAVOLE DA INCUBO, la trama:
I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono “progettati” per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura.
Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato ormai superato? Questo libro ci dice che non è affatto così. Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto “innocui”, come molti sembrano considerarli.
Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone ed Emanuela Valente analizzano i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali.
Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po’ tutti: le vittime, gli assassini, l’opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che ne emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale.
Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, spingendoci ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno.
Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi.
Le autrici:
Roberta BRUZZONE psicologa forense e criminologa, è la profiler più famosa in Italia. È consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civili e minorili ed è consulente scientifica di numerosi programmi televisivi che si occupano di cronaca e attualità. www.robertabruzzone.it
Emanuela VALENTE, esperta di comunicazione e blogger, collabora con numerose testate. Ha creato e cura il sito “In Quanto Donna”, il primo e più completo osservatorio online sul femminicidio in Italia. www.inquantodonna.it