Svuota il carrello. Il marketing spiegato benissimo

Svuota il carrello. Il marketing spiegato benissimo.

Un libro di Gianluca Diegoli, ho seguito un suo corso su Instagram al mammacheblog, è sicuramente un professionista competente che si sa spiegare in modo semplice.

Come si vendono i prodotti? Si vendono con il naming, il branding, il packaging, ancora prima che con il contenuto.

Facciamo un esempio.

La tazzina di caffè è l’incarnazione di ciò che nel marketing si definisce prodotto civetta: qualcosa che ti attrae per il suo prezzo o per la necessità di essere acquistato, ma che finisce poi per essere l’esca di ulteriori acquisti.

Tramite le leve del cross-selling: che significa venderti qualcosa che non volevi comprare ma che apparentemente si abbina o adatta perfettamente al resto dei tuoi acquisti.

Upselling invece è per convincerti quell’altro prodotto che avevi visto ha qualcosa di superiore, che vale ampiamente quel piccolo sovrapprezzo.

Il Bundle è uno strumento importante per fare upselling. Banalmente, consiste nel prendere più prodotti e offrirli a un prezzo scontato a patto che il cliente compri tutto insieme, come per i menù ai take away.

Una regola del marketing è:

più il prodotto è semplice, più devi creargli attorno suggestione, comunicazione, storytelling…

Una volta che un Brand si è posizionato al primo posto nel suo settore, tenta di attuare:

La brand extensions ovvero la politica orientata all’espansione di un brand in un segmento di mercato diverso da quello in cui si è consolidata la sua notorietà.

Svuota il carrello. Il marketing spiegato benissimo, la trama:

Ve lo ricordate il tasto “Svuota il carrello”? Si trovava un po’ in tutti gli ecommerce, eppure se fate un giro su Amazon, Wish o Zalando vedrete che è sparito, evaporato in una nuvola di pixel.

Che cos’è successo? Semplice, un addetto al marketing si è svegliato e ha pensato: perché permettere all’ignaro consumatore di svuotare con un solo clic l’intero carrello, non appena si fa sentire il rimorso da portafoglio?

Da quel giorno ci tocca togliere i prodotti uno per uno, valutando se possiamo fare davvero a meno di quell’utile spremiagrumi o di quella graziosa salopette.

Questo è solo un esempio minimo di come le strategie del marketing ci influenzino, invisibili, ogni giorno: dal menu caffè + spremuta (ma la volevi poi la spremuta?).

Alla bulimia dei servizi streaming (profilo Smart o Premium?); dal 3X2 del supermercato al divano a rate perennemente scontatissimo; dal dilagare di foto di panificazione su Instagram durante il lockdown (perché tutti insieme questa voglia di pizza?).

All’incubo infinito dei call center; dalla comodità pericolosissima di avere il mondo a domicilio in poche ore al fascino vintage dei cari vecchi spot televisivi.

Gianluca Diegoli, esperto consulente di marketing, ha scritto un libro che parla non solo agli aspiranti marketer, ma soprattutto a noi consumatori.

Con autoironia ed esempi concreti ci mostra le tecniche e i meccanismi con cui lui e i suoi compari cercano di venderci qualsiasi cosa, spiegandoci anche perché spesso, alla fine, ci riescono.

Un libro rivoluzionario, dunque, che al grido di “Svuota il carrello” invita a mettere a ferro e fuoco i centri commerciali?

Non proprio. Perché in questa infinita partita tra consumatori e marketer è sempre difficile capire quanto le fazioni siano opposte o quanto invece sotto sotto siano complici: per esempio, il Black Friday.

Serve a loro per vendere o a noi per comprare a cuor leggero quel televisore gigantesco? D’altra parte, ci diciamo, era un’offerta imperdibile.

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