Non siamo capaci di ascoltarli il nuovo libro con letto di Paolo Crepet. Dedicato all’infanzia e agli adolescenti.
Fin che c’è pensiero c’è dignità, fin che c’è il coraggio di inquietarsi, c’è libertà. Paolo Crepet
Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni – segnali a volte sfacciati delle nostre assenze – ma di attenzioni.
Le persone competitive e vincenti sono anche le piú serene e felici? E la scuola deve per forza assecondare queste richieste da parte di una componente della nostra società per trasformare tutti i bambini in piccoli amministratori delegati, O potrebbe tentare di essere anche un luogo mite capace di insegnare a sopravvivere anche a quei bimbi che non vogliono diventare gladiatori ma persone sensibili?
Stiamo crescendo ragaefermamente che la vita o è vincente o non è, e lecito ogni mezzo per centrare questo obiettivo. In questa visione della realtà, non solo le regole dell’etica e della morale ma perfino una doverosa valutazione del merito diventano intralci fastidiosi.
Indignarsi per ciò che non va sembra diventato un esercizio anacronistico.
Non siamo capaci di ascoltarli la trama:
I “giovani” godono, oggi, di libertà un tempo impensabili, crescono protetti ma privi di autostima, subiscono indifferenza e vivono nella solitudine tecnologica. Educare diventa sempre più imbarazzante: genitori ed insegnanti chiedono aiuto.
La scuola e la famiglia sono passate attraverso una crisi silenziosa, eppure sembra complesso trovare una nuova autorevolezza e la disponibilità a guardarsi con autocritica.
Paolo Crepet riunisce, in questo volume, pensieri ed appunti raccolti in un viaggio lungo l’Italia, durato molti anni.