Impara a essere felice

In questi giorni ho letto il libro:

Impara a essere felice di Paolo Crepet.

La felicità è un sentimento meraviglioso che implica la positività, la forza e il coraggio per affrontare la vita in tutte le sue pieghe e sfumature, comprese quelle che sanno di amarezza e di dolore.

La felicità è come un treno senza orario: ne passa uno ogni tanto. Non puoi prevederne l’arrivo, né sapere quando ripartirà. Il tuo compito è andare in stazione.

La felicità è una certezza posata su fondamenta invisibili. Per questo devi continuare a cercarla, e appena penserai di averla raggiunta, già sarà sfumata e dovrai inseguire la prossima.

Educare un figlio a non pretendere dai propri cari affetto, ma oggetti e libertà, è più comodo dell’opposto.

L’idea che la felicità sia un sentimento facile da reperire, genera una soglia bassissima di anticorpi contro la noia, induce sazietà emotiva, e ciò comporta, nel medio termine, un rischio enorme per i giovani: lo svuotamento emozionale, il distacco sensitivo dalla realtà, l’assoluta negazione del desiderio e della passione.

Si assiste sempre più ad una violazione del diritto fondamentale per i bambini: crescere per tentativi ed errori. Un’eccessiva tutela impedisce la maturazione, quindi blocca anche lo sviluppo emotivo, la felicità.

Impara a essere felice la trama:

Per molti lagnarsi è più che un vezzo, una difesa: è ciò che sanno fare meglio perché lo hanno imparato fin dall’infanzia.

Combattere questo atteggiamento vuol dire elaborare una nuova grammatica quotidiana, avviare una piccola rivoluzione cui Paolo Crepet dà il suo contributo in queste pagine. E dimostra come educare alla felicità, quella autentica – da non confondere con la gioia effimera – dovrebbe essere il compito primario di ogni adulto e di ogni insegnante.

Felicità in quanto anelito, speranza, obiettivo, sogno, sete, desiderio, possibilità.

Così i bambini cresceranno più forti e meno ricattabili, e i ragazzi saranno piú liberi.

 

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«La felicità è una certezza posata su fondamenta invisibili. Per questo devi continuare a cercarla, e appena penserai di averla raggiunta, già sarà sfumata e dovrai inseguire la prossima.

Non arrenderti mai all’idea che la felicità non possa esserci per te da qualche parte, nel mondo. Non farlo neppure l’ultimo giorno della tua vita, perché ci sarà sempre, vicino a te, qualcuno che avrà bisogno di intravederla nei tuoi occhi».

Paolo Crepet è un noto psichiatra secondo cui:

“La psichiatria è l’arte di rimuovere gli ostacoli alla felicità.”

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