Affermazioni positive sui soldi

Dopo aver letto il libro:

Tu sei un duro che fa soldi,

della scrittrice italo americana Jen Sincero, ho capito l’importanza delle affermazioni positive. Così le ho scritte sul cellulare e tutte le mattine le leggo.

Se vuoi provare anche tu queste sono le mie ma ti consiglio di scriverne di tue perché devono risuonare nelle tue credenze.

Amo i soldi perché amo me stessa.
C’è abbastanza denaro per tutti.
Sono ricca e onesta.
I soldi mi rendono serena e felice.
Io attiro soldi e ricchezza nella mia vita. Ho già soldi a sufficienza.

Ho preso tutte le credenze limitanti che avevo sui soldi e le ho stravolte in positivo.

Penso di non meritare di guadagnare tanto, per questo mi accontento di essere pagata €5 allora, soffro della sindrome dell’impostore e della barbona 🙄.

Penso sempre di non avere soldi a sufficienza.

Penso che non c’è abbastanza denaro per tutti.

Una delle mie convinzioni limitanti più radicate è quella che mi fa credere che se hai i soldi, non puoi essere una persona onesta ma non è vero, perché i ladri sono anche poveri.

È una forma di snobismo all’inverso, credere di essere migliori dei ricchi solo perché si è poveri.

Che poi se dobbiamo dirla proprio tutta, povera non lo sono, infatti scherziamo su questo fatto in famiglia.

Anche avendo ovviamente la stessa situazione economica, io mi sento spesso povera e reietta mentre mio marito sembra il figlio segreto di Aristotele Onassis.

Queste credenze derivano da la vita familiare che abbiamo avuto precedentemente.

Un mantra in casa di mio marito è che i soldi si fanno, lui ha sempre vissuto nell’abbondanza e non ha mai pensato che i soldi fossero un problema, o che fossero pochi.

A casa di mio padre invece, si è sempre fatta economia, come se da un momento all’altro potesse succedere una disgrazia e se non avessimo avuto i soldi da parte, non ne saremmo usciti. Vero è che mio padre aveva vissuto la guerra, quindi sapeva che le cose terribili possono accadere.

Essendo stato figlio della guerra, sa veramente cosa significa stare senza niente.

L’avidità come la povertà proviene dalla stessa mentalità della mancanza.

Quando penso ai soldi che riuscirò a guadagnare nei prossimi mesi cerco di ancorarli a qualcosa di positivo ad esempio per me che adoro viaggiare.

I soldi mi permettono di vedere il mondo.

Oppure:

Quando sarò ricca il 10% dei miei averi andrà in beneficenza, cosa che già faccio ma a quel punto saranno molti di piu.

In questo modo non mi sento egoista a desiderare di diventare ricca perché condividerò la mia ricchezza con chi ne ha bisogno.

Seguendo un consiglio che ho letto sul blog di Silvia Lanfranchi ho messo €50 nel portafoglio. Li tengo lì nel caso desiderassi acquistare qualcosa, così in effetti potrei permettermelo, e non mi sentirei povera.

Però poi cercherò di non comprarlo, a meno che non sia necessario perché ho l’abitudine di cedere a desideri improvvisi e poi magari sono cose che non mi sono necessarie e che mi pento di aver acquistato.

Voi avete mai usato le affermazioni positive? Pensate che possono esservi d’aiuto nel vostro rapporto con i soldi o in qualsiasi rapporto ne sentiate la necessità? Fatemelo sapere nei commenti, un abbraccio Angela.

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