La bartonellosi


Questa estate, per la famiglia di Mamma Papera, non c’è stato un giorno di pace.

Tutto è iniziato il 15 giugno, Biagio aveva la febbre ormai da tre giorni, senza contare che già due settimane prima era stato con la febbre per altri motivi, decido di andare in pronto soccorso per tranquillizzarmi anche perché vedevo che la situazione non accennava a migliorare.

Il medico valuta la situazione, non proprio bellissima e decide di fare un prelievo, che rivela un’infezione in atto, quindi si decide di ricoverarlo.

Appena entriamo in stanza vedo che il bambino ha un grosso rigonfiamento al collo e subito pensai che era stata provocata dal medico quando aveva toccato il linfonodo.

Invece no, il giorno dopo il linfonodo era diventato grosso come un’arancia, gli esami del sangue indicavano un peggioramento della situazione e dei valori emato – chimici e il bimbo stava sempre peggio, non mangiava, dormiva tanto e quando era sveglio piangeva ma senza piangere perché aveva mal di gola, male dappertutto.

E’ stato straziante vederlo così e anche se i medici erano tranquilli io non riuscivo a stare calma, perché dopo una settimana di antibiotico la febbre non accennava a passare.

Dopo quasi due settimane e un miglioramento del mio cucciolo, veniamo dimessi, ma da allora siamo stati in ospedale diverse volte per ulteriori esami.

L’ultima volta, circa dieci giorni fa, gli esami emato chimici non erano ancora migliorati, l’ecografia ai linfonodi non era ancora chiara e tutti gli esami che mi avrebbero fatto stare tranquilla erano negativi, quindi si pensava potesse essere il peggio.

Aspettavo un ultimo esame che il 29 agosto mi ha messo in uno stato di serenità, mio figlio avevo preso la bartonellosi per graffio di gatto.

Effettivamente mio figlio era stato graffiato da un cucciolo di gattino il mese di maggio, ma era stata una cosa innocente, chi poteva aspettarsi tutto questo?

Ed ecco la spiegazione del mio pediatra:

La Bartonellosi è data da un graffio di gatto, in genere gattini molto piccoli, avvolte basta anche una leccata in una zona magari un po’ escoriata, e sono noti anche casi di contagio attraverso il cane.

Nella maggior parte dei casi, chi si ammala non si accorge nemmeno, come avviene per la toxoplasmosi o la mononucleosi, ma può succedere che ci siano delle complicanze anche gravi come le encefalopatie o l’osteomielite.

Il periodo d’incubazione e di circa due settimane e si guarisce nel giro di quattro mesi.

Questo post nasce dalla mia voglia, di mamma, di condividere poiché è una

malattia che viene riscontrata raramente forse perché di solito passa inosservata e quindi i medici tendono a non fare questo esame.

Se possedete gattini a casa, continuate ad

 

amarli come prima e più di prima, ma se vedete linfonodi ingrossati e sintomi simili a quelli che ha avuto il mio bambino, non esitate a richiedere questo esame, eviterete un enorme stress psicologico e sicuramente un esame in più non potrà certo far male.

Finalmente questo brutto incubo è finito è va via insieme a questa estate un pò anomala.

 

17 commenti su “La bartonellosi”

    • a chi lo dici, però è passato dai, adesso faremo altri esami per controlli ma sono molto più distesa, cara ho letto che sei di vicenza o sbaglio? di dove? anche io 😀

      Rispondi
  1. Posso solo immaginare quello che hai vissuto.Un abbraccio grandissimo a Biagio che è stato sempre nei miei pensieri e a te , amica mia.. hai fatto bene a condividere quest’esperienza!!!

    Rispondi
  2. Ciao sono capitata qui da mammacheclub. Non sapevo che esistesse quest’infezione e davvero terribile, avete passato un estate terribile, per fortuna tutto si e risolto. Buon inizio di scuola anche a voi……………. Mi siete simpatici credo che inizierò a seguirvi… 🙂 kiss

    Rispondi

Lascia un commento

due + 10 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.