Oltre a sapere quali sono i documenti necessari per l’acquisto della prima casa, una delle questioni più articolate quando si intende fare un acquisto immobiliare è capire con chiarezza se esistono agevolazioni fiscali o incentivi, e in quale misura e modalità.
La legge in tal senso offre disposizioni molto precise, che tuttavia subiscono delle piccole o grandi modificazioni ogni anno in funzione della corrente legge di bilancio. Vediamo dunque quali sono i bonus per acquisto prima casa per l’anno 2018.
Esistono delle precise categorie catastali di case che vantano il diritto dell’agevolazione per l’acquisto. Sono escluse, per esempio le categorie A1, A8 e A9.
Di seguito, l’elenco delle categorie comprese nel bonus prima casa 2018:
A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare); A/6 (abitazioni di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi).
La specifica relativa alla classificazione della casa va dichiarata in fase di stipula del contratto di trasferimento dell’abitazione. Si tratta del documento fondamentale per rivendicare il diritto al bonus di cui sopra.
Tuttavia l’incentivo sulla prima casa non riguarda soltanto la categoria catastale dell’immobile. La residenza dell’acquirente, per esempio, gioca un ruolo altrettanto fondamentale. L’intestatario della casa che richiede il beneficio deve in effetti possedere la residenza nello stesso comune in cui si trova l’abitazione stessa. Il termine ultimo è entro diciotto mesi dalla formalizzazione dell’acquisto immobiliare.
Va detto che esistono delle eccezioni a quanto precede, poiché il bonus prima casa 2018 scatta anche in caso di residenza diversa rispetto al comune in cui si trova l’immobile, a patto che si verifichi una delle seguenti tre situazioni:
1) Che l’acquirente sia italiano trasferito all’estero che gode dello status di emigrato (verificabile tramite iscrizione all’AIRE o autocertificazione)
2) Che pur risiedendo altro Comune rispetto a quello dell’immobile, in quest’ultimo l’intestatario abbia interessi e attività di tipo professionale o personale.
3) Che l’acquirente viva all’estero per motivi professionali ma la sua azienda, o l’azienda per cui lavora, abbia sede nel Comune in cui si trova l’immobile.
Cosa succede se si possiede già un immobile?
Contrariamente a quanto si creda, il possesso di un immobile non inibisce necessariamente l’attivazione del bonus, a condizione però che l’immobile di cui si è già in possesso sia stato acquistato con gli incentivi prima casa, oppure che se ne attesti la vendita entro un anno dal rogito della nuova casa.
Per quanto riguarda un breve chiarimento per capire in cosa consiste il bonus prima casa 2018, va tenuto presente che:
L’incentivo, per gli aventi diritto, consente un pagamento dell’IVA ridotto al 4% anziché il 10%, oltre a un forfettario fissato a 200 Euro. per le imposte di registro e similari. In caso di acquisto dell’appartamento da una società o un privato, ma non dalla ditta costruttrice, l’imposta di registro viene ridotta al 2% mentre l’ipotecaria e la catastale restano fissate a 200 Euro.
Resta inteso che false dichiarazioni o mancato ottemperamento degli obblighi sopra descritti per ottenere il bonus, comportano la revoca dell’incentivo stesso, la compensazione dell’ammanco e una pena pecuniaria pari al 30% dell’imposta (oltre agli interessi relativi). Vale la pena quindi valutare l’assistenza di un’agenzia immobiliare seria e professionale, che si occupi di affiancare l’acquirente in tutto l’iter burocratico della compravendita, compreso il conseguimento del bonus agevolato.