Un posto chiamato incanto


Un posto chiamato incanto

All’inizio ero un po’ in dubbio sul leggere o meno questo libro dalla trama mi sembrava un po’ pesante. Ma mi sono dovuta ricredere, l’epoca e’ descritta perfettamente nel romanzo, così come i sentimenti dei due protagonisti, contrastati dal marito violento di lei.

Un posto chiamato incanto la trama:

Ava Gardner, Frank Sinatra, le creazioni dei più ricercati couturier parigini. Vetrine sfavillanti, lusso sfrenato e su tutto, lieve come una carezza, il profumo del bianchissimo fiore di mariposa.

Ai grandi magazzini El Encanto, luogo simbolo dell’Avana e di un’epoca, anche i sogni più audaci sembrano a portata di mano. Ha solo diciannove anni, Patricio, quando posa per la prima volta i suoi occhi azzurri su una Cuba splendida di sole e di fiori tropicali, di musica e di vita.

Per un immigrato spagnolo senza mezzi, orfano e privo di entrature, la strada del riscatto nell’Avana del 1947 è in salita; eppure, grazie alla fame e alla faccia tosta, Patricio ottiene presto un tetto, due amici fidati e la divisa da cañonero (l’umile, trafelato tuttofare) di uno dei negozi più eleganti al mondo.

Nell’atmosfera rarefatta dell’Encanto, magico crocevia di destini, Patricio incontra la donna della sua vita.

Gloria è giovane quasi quanto lui, ma ha già una figlia, un matrimonio sbagliato e lo sguardo sfuggente di un animale in trappola.

Sublime e irrequieta come una farfalla, non immagina di andare incontro a una passione capace di sfidare persino la Storia.

Sullo sfondo contrastato e sfolgorante di una Cuba perduta per sempre, la storia avvincente di un uomo e una donna divisi da tutto, tranne che dal proprio caparbio bisogno d’amore.

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4 commenti su “Un posto chiamato incanto”

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