In inglese rooming in significa “dentro la stanza”: ovvero quando si lascia il piccolo accanto alla neomamma, in stanza con lei, durante tutta la degenza in ospedale post parto.
Ma non è per tutte le mamme. In alcuni casi, il rooming in rischia di affaticare troppo la neomamma. Come per la maggior parte degli aspetti che riguardano la gravidanza e il rapporto madre e figlio, benefici e controindicazioni sono, quindi, da valutare caso per caso.
Lasciare il neonato con la mamma tutto il tempo non è la scelta migliore se il travaglio e il parto sono stati lunghi e complicati.
Meglio rinunciare al rooming in anche se la puerpera si sente particolarmente debilitata e stanca o se ha avuto il parto cesareo.
Concordo pienamente e vi racconto la mia esperienza in ospedale.
Questo è quello che ho scritto io su Facebook:
“Il rooming in è una cacata! Sono ricoverata con due poverette che hanno partorito con cesareo oggi.
Le hanno lasciate da sole con queste due piccole belvette urlanti che loro non hanno nemmeno la forza di guardare. Mi spiegate a che serve?!?”
Le risposte:
Il rooming in deve essere accompagnato dall’assistenza in corsia. Il personale che prima era al nido dove sta?
Tagli del personale probabilmente, al nido c’era una sola infermiera, quando ho detto che non ce la facevamo più, perché avevamo bisogno di dormire. Premetto che era già mezzanotte, hanno detto che prima dell’una non se li prendevano e alle cinque del mattino li hanno riportato in camera.
Praticamente io un altra mamma che dovevamo essere operate abbiamo dormito quattro ore.
È una tragedia che il rooming-in venga fatto così. Chi si preoccupa del bonding? Chi si preoccupa dell’avvio dell’allattamento? E di come si conoscano madre e bambino? Un momento che dovrebbe essere preservato e trattato col maggior rispetto sulla faccia della terra …
La verità? Per tutto il tempo non ho visto passare un’infermiera, una delle mamme cesarizzate l’ho aiutata io ad allattare, perché con il catetere e lavaggio non riusciva a muoversi, la suocera che era vicino a lei non sapeva come aiutarla.
L’altra stava così male che si è proprio rifiutata di attaccarlo al seno il figlio.
C’erano le luci al neon accese che sembrava giorno. Le mamme sfatte e i bambini nelle culle che piangevano. Meglio il nido! Sono certa che da domani saranno delle ottime madri, ma almeno devono avere il tempo di riprendersi. Non siamo dei robot.
Dimenticavo di dirvi che le visite, dovevano iniziare alle 13, gia dalle 10 la stanza è piena di gente, che manco una discoteca, se pensate che era una stanza con quattro letti!
Guarda, io l’ho letteralmente subito con il primo parto e per me è stato un incubo. Quando ho partorito erano 36 che non dormivo e non mangiavo. Immagina in che stato fossi dopo e nessun aiuto o qualche ora per riposare, secondo me, hanno minato all’origine l’allattamento, anziché favorirlo. Vicinanza va bene, abbandono di mamma e bambino, no!
Hai ragione..
Il concetto è bellissimo.
Ma sia il neonato che la mamma
Vanno…assistiti.. Preferibilmente da Ostetrica e infermiera specializzata.
Un’esperienza positiva nonostante il cesareo:
Io ho fatto cesareo alle 21.44 e sono andata in stanza con la mia piccola nel letto con me a mezzanotte… non ho avuto nessun problema per fortuna, quando era da cambiare venivano a prendermela e me la cambiavano le ostetriche, poi me la ridavano. Non avrei mai lasciato la mia piccola al nido, la volevo sempre con me e così è stato. Dalla seconda notte poi ce l’ho fatta da sola. Certo se i padri stessero dentro sarebbe molto più bello e comodo, ma con le ostetriche sempre disponibili non ho avuto nessun problema.
Penso che il rooming in sia bellissimo se lo si desidera e sicuramente ha molti vantaggi innegabili, specie sull’avvio dell’allattamento. Per quanto faticoso io lo rifarei, però non trovo giusto imporlo, specie se la mamma non sta bene. Ci dovrebbe sempre essere l’opzione nido anche solo per lasciar riposare un paio d’ore!!!
Brava infatti all’ospedale dove ho partorito mia sorella era così quando lei sentiva troppo stanca lo portava nido quando si svegliava, lo tornava a riprendere…