Italiano in prima con il metodo analogico, Lettura e avviamento alla scrittura. Con portastrisce, strisce, pennarello, sacchetto.
Libro di Camillo Bortolato un’autore che è una garanzia per l’insegnamento dell’italiano ai bimbi piccoli.
Infatti ho già fatto leggere ai miei figli: Primi voli e primi voli in lettura.
Il metodo analogico è un programma innovativo per insegnare ai bambini del primo anno della scuola primaria a leggere in un giorno e scrivere in un anno.
Ciascun bambino impara a leggere in modo personale, secondo i suoi tempi e spesso in modo imprevedibile; impara invece a scrivere in modo lento, seguendo procedure rigide.
Muovendo da questa base teorica, il nuovo cofanetto «Italiano in prima con il metodo analogico ideato del maestro Camillo Bortolato propone più strumenti operativi per la letto-scrittura, utilizzando i quali, sotto la guida dell’insegnante, i bambini impareranno velocemente e bene.
Italiano in prima con il metodo analogico la trama:
Il prodotto è formato da: 8 strisce per fare i primi esercizi di lettura e di scrittura: 1) disfastriscia 2) abecedario 3) tastiera di lettura 4) prime parole da leggere 5) scrittura stampato maiuscolo e minuscolo 6) scrittura corsivo minuscolo e maiuscolo 7) esercizi di legatura 8) memory ortografico; il portastrisce, supporto per esporre le strisce sul banco; il pennarello per fare i primi esperimenti di scrittura sul portastrisce;
“Le stagioni di pitti“, il libro di lettura con le avventure di pitti, pettirosso coraggioso, per imparare a leggere fin dal primo giorno di scuola; il quadernetto dei font, il quaderno personale per cominciare il programma di scrittura; la guida, indicazioni per l’utilizzo del kit a scuola e a casa, per gli insegnanti e i genitori.
Attraverso il Metodo Analogico, l’alfabeto viene presentato tutto insieme, fin dal primo giorno di scuola, e appreso da subito dai bambini, ciascuno col proprio ritmo.
Qual è il ruolo dell’insegnante in questo approccio alla lettura?
«Quello di lasciare gli alunni liberi. Liberi di procedere per sillabe, per lettere o per riconoscimento globale, perché tutti i bambini sono diversi – spiega Camillo Bortolato – Ogni giorno qualcuno della classe impara inaspettatamente, e l’insegnante guarda gli alunni “venire a galla” a uno a uno… che sorpresa! Nello stesso tempo in cui solitamente il docente insegnava le vocali, ora i bambini imparano a leggere da soli».
Solo dopo aver appreso la lettura, i bambini passeranno alla scrittura, una competenza distinta la cui acquisizione richiede molto esercizio e impegno, con uno studio carattere per carattere. La scrittura viene sperimentata fin dall’inizio come una ricerca grafica per provare tratti sempre più belli e precisi. L’idea di fondo è quella di far amare ai bambini entrambi gli apprendimenti, sia quello della lettura, che quello della scrittura a mano.