Sono mamma adottiva di un bambino africano (si anche i miei bambini adottati sono maschi che ci volete fare!) dal 2009 grazie alle iniziative di adozione a distanza di Actionaid. Come vedete dalla foto è un bel ragazzino, vive in Africa, ha i genitori, tanti fratelli, una casa e anche qualche animale da cortile. Non è poverissimo per fortuna, i soldi che gli mando ogni mese (25 euro, meno di 1 euro al giorno) gli servono per andare a scuola, acquistare materiale scolastico, altrimenti i genitori che non possono permetterselo, avrebbero dovuto farlo andare al lavoro.
Spesso mi manda disegni della sua vita semplice e lettere in inglese dei suoi sogni e progetti per quando diventerà grande, come tutti i bambini è giusto che facciano.
Per rendere partecipi le persone dei problemi che le persone e in particolare i bambini devono affrontare ogni giorno nei paesi poveri e nello specifico in Africa il fumettista Daniele Bonomo, in arte Gud, ha realizzato quattro vignette incentrate sui temi: dell’acqua, della scuola, del cibo e della salute, ovvero i quattro diritti fondamentali ai quali molti bambini e bambine del Sud del mondo non hanno accesso.
La piccola protagonista delle vignette di nome Bizunesh affronta delle situazioni di vita quotidiana, i personaggi sono di fantasia ma le situazioni descritte sono reali e noi che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno e spesso anche di più, diamo per scontato che sia così per tutti ma se ci pensiamo sappiamo che non è vero.
Adesso che i miei figli stanno diventando un po’ più grandi inizio a parlargli delle guerre, delle carestie, della povertà. Non per intristirli ma per fargli rendere conto di quanto sono fortunati, che se anche i loro amici hanno la PS4 e l’iPhone e loro no, hanno molto di più di tanti altri bambini, che devono lottare per i beni primari.
Actionaid ci spiega: perché adottare un bambino a distanza.
Ci sono persone costrette a procurarsi l’acqua da fonti non sicure ogni giorno. Di queste, circa 173 milioni, ancora oggi, si procurano l’acqua direttamente da fiumi, ruscelli o stagni. Una delle zone più colpite dal problema è l’Africa subsahariana: qui, il 36% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile.
Dal momento che le fonti di acqua sono spesso inquinate, è necessario percorrere diversi km per poter raggiungere una fonte di acqua potabile. A volte sono proprio i bambini ad essere incaricati di questo compito e ciò impedisce loro di frequentare la scuola.
A pagare il prezzo più alto, come succede spesso nei Paesi più poveri del mondo, sono i bambini. Ogni anno, la metà dei decessi di bambini al di sotto dei cinque anni di età, il 45% per la precisione, avviene a causa della scarsa alimentazione. Stiamo parlando di circa 3,1 milioni di bambini.
Quasi novecento milioni di analfabeti vivono in queste zone, più del 60% del totale è rappresentato da donne, perché i genitori a parità di necessità scelgono i maschi da mandare a scuola se non hanno abbastanza soldi per tutti. Questo si ripercuote sulle bambine costrette a rimanere a casa e spesso a sposarsi per non gravare sulla famiglia di origine. Non mi resta che chiedervi di aiutare questi bambini, ve lo posso assicurare tutto il bene che farete vi tornerà indietro.