Adotta un mondo di sì
Oggi vi propongo un post speciale, grazie alla Lega del Filo D’oro sono venuta a conoscenza della storia di Agostino e Samuela, comune a tante famiglie con i bambini ospedalizzati purtroppo:
“Agostino è nato con la sindrome di Charge, una patologia rara che comporta gravi problemi all’udito e alla vista, ai quali si aggiungono difficoltà nella respirazione, malformazioni cardiache e ritardi nella crescita e nello sviluppo cognitivo. Agostino trascorre i primi 8 mesi della sua vita in ospedale, trattato da malato, come dirà poi sua madre Samuela, e non da bambino, di qui la decisione di trasferirlo al centro di Osimo per affidarlo alle amorevoli cure dell’équipe di Lega del Filo d’Oro che crea un programma di fisioterapia ideato e sviluppato per consentire ad Agostino di imparare a stare seduto e per consentirgli infine anche di camminare. A poco a poco Agostino sta imparando anche il linguaggio dei segni e, come la maggior parte dei bambini, la prima parola che ha imparato a riprodurre è mamma.”
Quando ho letto questo articolo mi sono salite le lacrime agli occhi, chi di noi mamme non si ricorda il momento in cui i nostri figli ci hanno chiamato per la prima volta? Momento unico e irripetibile che ci ha definitivamente sancito come mamma, come se finché non ce lo sentiamo dire non fosse veramente reale, investite di una carica così importante.
Per fortuna esistono realtà come la Lega del Filo D’oro che aiuta le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali a sfruttare al meglio le proprie potenzialità. Per far conoscere le loro iniziative è stata creata la campagna: “Adotta un mondo di sì” che si pone come obiettivo principale quello di aiutare i bimbi come Agostino e le loro famiglie, per garantirgli assistenza da parte di specialisti che riescano a migliorare la loro qualità di vita. Per se stessi e per le loro famiglie e creare così, un clima più sereno per tutti.
Potete donare: 10, 20 o 30 euro al mese, non è tanto basta rinunciare ad un caffè in più (che ci fa pure male) è veramente un progetto di aiuto adatto a tutte le tasche. Si dice che l’universo fa tornare indietro il bene che si fa, ed io ci credo. Quindi dopo aver adottato un bambino in Africa, il mio futuro impegno verso il prossimo meno fortunato di me, sarà quello di: “Adotta un mondo di sì”.