La translucenza nucale quando si fa? E’ una domanda che mi hanno fatto delle mie lettrici adesso che hanno visto che blog family si è occupata anche di gravidanza.
Personalmente per scelta non ho fatto nessun esame durante la gravidanza a parte le tre ecografie di rito, quindi mi sono informata.
Ogni donna in gravidanza, purtroppo, presenta un certo rischio di avere un figlio affetto da un’anomalia cromosomica, come ad esempio la sindrome di Down e tale rischio aumenta con l’età.
Gli unici esami che possono conferire una certezza sulla presenza o meno di un’anomalia cromosomica sono la villocentesi o l’amniocentesi. Tuttavia, l’esecuzione di queste procedure comporta un rischio di aborto, che per entrambe si aggira intorno all’1%. Anche se all’apparenza non sembra molto, se lo si considera su tutte le gestanti una su 100 perderebbe il bambino molto spesso sano. Per questo motivo, tali esami vengono effettuati solo in alcune circostanze, come ad esempio il superamento dei 35 anni di età
La translucenza nucale a quante settimane si fa?
Tra l’undicesima e la tredicesima settimana+ 6 giorni di gravidanza è possibile eseguire lo studio della translucenza nucale. Questo esame ha una sensibilità del 75-80% nel riconoscere il feto affetto da trisomia 21 o S. di Down. Ciò vuol dire che non è attendibile al 100% ma semplicemente calcola la probabilità di rischio che il bambino sia affetto da tale sindrome. Un rischio basso non esclude al 100% la possibilità che il bambino abbia anomalie genetiche, così come un rischio elevato non indica necessariamente che sia affetto. È possibile aumentare la sensibilità di tale esame al 90% integrandolo con il DUO TEST, che si effettua in seguito ad un prelievo di sangue entro 48 ore dall’esecuzione dello studio della translucenza nucale.
Infatti, nelle gravidanze con la sindrome di Down o altre anomalie cromosomiche è possibile riscontrare delle variazioni nei valori di alcune sostanze prodotte dalla placenta e che possono essere misurate nel sangue materno.
La ß-hCG libera e la PAPP-A sono le due sostanze utilizzate per valutare il rischio per la sindrome di Down, ma la loro misurazione deve avvenire in combinazione con l’esame ecografico dello studio della tralucenza nucale. È molto importante eseguire questi due esami con la maggiore vicinanza possibile.
Che cos’è la translucenza nucale?
La traslucenza nucale (NT) è un liquido visibile mediante esame ecografico ed
è presente in tutti i feti tra l’11a e la 13a settimana di gravidanza.
Nei feti con trisomia 21 (sindrome di Down) ed altre anomalie lo spessore della NT tende ad essere aumentato rispetto ai feti normali.
Oltre allo studio della NT, durante l’esame ecografico, si misurano anche altre valori .
Tutti questi indici non forniscono informazioni solo sul rischio di presentare la trisomia 21 ma anche su altre anomalie cromosomiche, come ad esempio le trisomie 18 e 13 e la monosomia X.
Praticamente, per noi future mamme, la translucenza nucale in cosa consiste?
Si tratta di una semplice ecografia, che nel 99% dei casi è esterna, in cui si effettuano tutta una serie di misurazioni. Il tutto dura circa 10-15 minuti. In seguito, con i risultati di tale esame (entro 48 ore) si deve effettuare il prelievo per il DUO TEST, tale prelievo non richiede necessariamente il digiuno, cosa non da poco per noi mamme con la nausea.
Futura mamma
Ercolano Debora Monica