Di Michele D’Ignazio avevo già letto il libro Storia di una matita, adesso l’autore ci ha gentilmente mandato anche il sequel: Storia di una matita a scuola. Lapo il protagonista non è più una matita è tornato un uomo e per caso si trova ad insegnare in una scuola elementare Arte.
Ha una classe un po’ strana per volontà della preside sono solo otto bambini, ma tutti molto particolari, riuscirà il nostro neo-insegnante e farli appassionare all’arte?
La trama:
Lapo diventa supplente d’arte in una scuola elementare e si ritrova con una classe speciale di soli otto alunni, ma ognuno fatto a modo suo: c’è Paolo che pensa solo al calcio, Pamela che parla poco, Tommaso che ha paura di tutto e si mette le dita nel naso…E poi ancora Sabrina, Dario, Matilde, Carla e Filippo.Anche Lapo, però, è un maestro particolare, che non assomiglia molto agli altri insegnanti. Lui i bambini li fa disegnare sul cemento del cortile, li ascolta, li porta al lago e, in barba a compiti e programmi, li incoraggia a creare mondi nuovi dove il confine fra realtà e immaginazione si fa molto ma molto sottile…
Che bella figura di insegnante che viene delineata in questo libro! Mi piace!