Guarda che sono due

 

Dopo aver scritto il libro: Guarda che è normale. Silvia Gianatti ha scritto: “guarda che sono due”.

Il libro cerca di rispondere a tutte le domande che hanno le neo-mamme, o future mamme di due bambini si sono fatte.

Da sempre la domanda che frulla nella testa di ogni mamma che sa di aspettare un secondo figlio è: “lo amerò allo stesso modo?” Sembra incredibile che un amore così grande, possa davvero a raddoppiare, invece che ci crediate o no è proprio così.

Ad esempio quando ho lasciato First per andare a partorire, come tante altre mamme al primo figlio, non lo avevo mai lasciato… sicuramente non è facile partire e “abbandonarlo” da solo con il papà 😉 E poi tornare anche in due! Un vero e proprio tradimento.

Esistono tanti modi per far accettare il nuovo arrivato al primogenito, uno è quello di portare il bambino insieme ad un regalo per il fratellino grande, che il nuovo arrivato a “scelto” appositamente per lui, e che desiderava da tanto ovviamente.

Sfruttiamo il fatto che il piccolino all’inizio, l’unica cosa che farà sarà mangiare e dormire, cerchiamo di cambiare il meno possibile le abitudini del primogenito.

Dite che la mamma andrà a lavorare, mai che il piccolo sarà con lei, ad esempio io che all’epoca non lavoravo, facevo finta che portavo anche Second a scuola. Gli preparavo lo zainetto e tutto e tutto il necessario come se fosse vero, First ci ha sempre creduto, praticamente otto anni dopo lo crede ancora.

L’autrice afferma che il ciuccio è molto importante per far addormentare il bambino e per fagli superare le sue paure. Entrambi i miei figli non l’anno preso quindi non so se dire se vero, fatto sta che i miei figli non hanno mai dormito, quelli di Silvia sì… dite che avevo sbagliato qualcosa? Trova l’errore 😀

Vogliamo parlare del bagnetto tutte le sere? Perché farlo a due bambini piccoli è davvero un’impresa, Silvia ha trovato l’escamotage di fare il bagnetto dopo cena, perché prima erano troppo affamati e nervosi per aspettare. Che poi il bagnetto dovrebbe essere una pratica rilassante non una fonte di stress.

Personalmente ho iniziato a farlo a giorni alterni, è vero che tutte le sere avevo sempre un bambino da lavare ma almeno non erano due!

Tempo di vacanze c’è chi dice che con i bambini piccoli, se si deve paritre da sola è meglio non andare in vacanza. Vi dico: dipende da dove si va, dall’età dei bambini, dalla distanza in età che hanno tra loro.

Può essere utile pernottare in villaggi organizzati, personalmente non li amo, una volta che sono andata era proprio quando avevo proprio bambini piccoli. Sinceramente una vera vacanza la farete, quando i bambini avranno dai quattro anni in poi.

Voi siete bi-mamme? Vi siete fatte le nostre stesse pippe mentali?

La trama:

È vero che dopo il primo figlio ti viene voglia di farne un altro?

Esiste una differenza di età perfetta?

Come farò a gestire il primogenito con il pancione?

Amerò tutti e due allo stesso modo?

Finirò per trascurare il primo?

“Le mamme del secondo giro impari a riconoscerle in fretta. Sono quelle che arrivano sempre in ritardo, quelle che quando le inviti a casa si siedono subito sul divano, quelle che se le hai invitate a cena, a fine serata, se non ce n’è proprio bisogno, non si alzano per aiutarti a sparecchiare.

Quelle che rimandano appuntamenti, perdono pezzi, dimenticano in giro le cose e dormono a comando. Sì, sono le mamme stanche. Ma sono anche quelle che sorridono di più. E anche quelle meno perfezioniste aggiungerei io, con il primo figlio siamo tutte perfettine, con il secondo ci ammorbidiamo, il terzo cresce da solo…

Questo è un libro voluto, desiderato. Come il secondo figlio.

Questo è il mio modo di raccontarmi, per continuare a dirti ‘Guarda che è normale’. Perché è ancora tutto normale, solo che ora sono due. E sarà bellissimo lo stesso, forse di più. Anzi lo è già.

Buon (nuovo) inizio!”

Ormai sei mamma da un po’ e mentre guardi crescere con occhi a cuore il centro del tuo mondo, senti che forse è arrivato il momento di sdoppiarlo. O forse, semplicemente, capita.

Un libro per raccontare l’esperienza dell’arrivo di un fratellino, tra equilibri da ricreare e paure da sfatare, tecniche di sopravvivenza ed evoluzioni interiori da compiere. Da come affrontare la seconda gravidanza a come salvarsi dai sensi di colpa verso il primogenito, dalle tecniche antigelosia a quelle per non trascurare sé stesse e l’unità familiare. Ironia, consigli pratici e tanta vita vissuta, conditi dalle chiacchiere di una primogenita esilarante, per dire serenamente che è ancora normale, ma… Guarda che sono due.

 

4 commenti su “Guarda che sono due”

  1. E’ da un po’ che ho adocchiato questo libro, anche se per ora ho un solo figlio e nessun altro in arrivo.
    Il ciuccio con il mio e’ stato utilissimo, però ora sto faticando a farglielo lasciare.
    Non condivido invece, il consiglio di mentire al primo, dicendo che la mamma va a lavorare e il fratellino non starà con lei: prima o poi le bugie vengono fuori e anche se fatte a fin di bene, per i bimbi sono un tradimento, secondo me. E poi la gelosia e la rabbia vanno affrontate, non nascoste o rimandate.ovviamente, comunque, e’ una opinione personale.
    Bella l’idea del regalo.
    Credo che le pappe mentali me le farei anche io!!!

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    • First ha otto anni e ancora non l’ha scoperto 😉 Non è mai stato geloso del fratello ma se avesse pensato che stava a casa con me tutto il giorno mentre lui era a scuola forse sì…

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