Il cui ideatore è Giuseppe Maiolo insieme a Giuliana Franchini.
Non solo i bambini ci osservano, ma ci ascoltano con attenzione. E poi ci fanno il verso, mostrandoci come siamo e come ci comportiamo. Spesso lo fanno imitando i nostri comportamenti, altre volte ci prendono benevolmente in giro.
Di certo non possiamo dire «Tanto non capiscono!».
Al contrario: percepiscono anche quello che non vorremmo far sapere loro, perché hanno antenne potentissime sintonizzate su di noi. In realtà essi fanno quello che noi facciamo, più che quello che noi diciamo. Per questo dobbiamo fare attenzione all’esempio che diamo ai nostri figli, un libro carino e divertente si legge in un attimo, però le vignette fanno riflettere …
Questo libro nasce dalle loro frasi e da alcune sagaci battute che, tenere o buffe, ci indirizzano quando meno ce l’aspettiamo.
Può assomigliare a un piccolo «breviario», che ha l’unica pretesa di stimolare il lettore a riflettere su alcune situazioni e magari approfondire il grande tema dell’educazione a partire dal fatto che educare non è solo un affar nostro, di adulti e di genitori. Anche i figli ci educano facendoci da specchio.
Mamma, che ridere! con i suoi consigli, vignette, storie e riflessioni può aiutarci a prestare maggiore attenzione allo sguardo meravigliato dei bambini e alla loro visione del nostro universo, per capire un po’ di più il loro mondo e per affrontare con intelligenza e ironia i piccoli-grandi problemi di ogni giorno.
DAL LIBRO
Questa mattina Giulia si sente come se toccasse a lei andare a scuola, non a Elisa. Eppure le sembra ieri il giorno in cui teneva in braccio quel fagottino; ora il pensiero di accompagnarla alla scuola dell’infanzia la spaventa, le sembra di averla già persa. Eccola qui la mia piccola, pensa entrando in camera e dice: «Tesoro, chissà quanti amici troverai oggi con cui giocare…».
Elisa la guarda con una faccia perplessa.
Da giorni stanno parlando di questo momento e lei non sempre è convinta che la scuola sia un bel posto dove ci sono tanti giochi da fare e tanti bambini con cui divertirsi.
Si avviano tranquille verso la scuola e incrociano altre mamme con altri bambini. La piccola inizia piano piano a stringere di più la mano della mamma.
Giulia la guarda teneramente e si accorge che il suo volto sta assumendo una strana espressione. Si direbbe che abbia un po’ di paura.
Sono ormai davanti al cancello della scuola. Le altre mamme stanno già salutando i loro bambini e l’insegnante accoglie ognuno con un bel sorriso.
Si avvicina anche Giulia che, per salutarla, tenta di sciogliersi dalla stretta di Elisa. Ma la bambina stringe più forte quasi a dire: «Non mi lasciare!».
«Elisa, amore, adesso tu resti qui con la maestra e più tardi la mamma…»
Ma non finisce la frase che Elisa scoppia in un urlo fragoroso, si avvinghia alla mamma, si nasconde dietro le sue gambe, mette il viso tra le pieghe della sua gonna e rimane incollata al suo corpo. La bambina comincia a singhiozzare disperata.
Quante di noi non hanno attraversato questa fase: “stà crescendo e non vorrei lasciarlo andare”… ma é giusto lasciarli crescere, per noi e per loro!