In questo periodo, mi sto facendo prendere la mano nel parlarvi dell’adolescenza, mi ci trovo dentro come un fiume in piena che mi ha travolto, e due figli su quattro che sono adolescenti, mi hanno sconvolto la vita non poco. Certo loro si trovano in un periodo di grandi sconvolgimenti ormonali, fisici e psicologici, ma anche per noi genitori non è facile e nemmeno semplice gestire tutto questo, alla loro crisi ne equivale una nostra.
Ormai ne parlo nelle recensioni dei film, nei temi sul bullismo, e in diversi altri post.
Ieri finché facevo colazione al bar, con il quotidiano davanti, il mio occhio non ha potuto fare a meno di leggere, la lettera di una mamma preoccupata, che chiedeva aiuto alle autorità.
La sua preoccupazione era rivolta soprattutto al fatto che gli adolescenti ormai trovano la loro fonte di divertimento nell’alcol, non esiste una festa che non sia “bagnata” da fiumi di alcol, con conseguenze spesso disastrose non solo per la salute ma anche per la loro stessa vita.
Fortunatamente le mie figlie frequentano poco le feste, ma il problema dell’alcol è onnipresente e non è detto che i nostri figli ne siano indenni, anche se per noi sono i nostri bambini, anche se crediamo di conoscerli, in questo periodo tutte le certezze di noi genitori si rivelano spesso falsi.
Non fraintendetemi non voglio dire che gli insegnamenti che finora abbiamo dato ai nostri figli non sono serviti a nulla, ma dobbiamo anche tener presente che il ruolo del gruppo è importante tanto quanto l’approvazione che si riceve dai membri dello stesso, per cui è probabile che i nostri figli si facciano abbindolare in scelte sbagliate solo perché “gli altri lo fanno”.
A tal proposito ho trovato davvero utile questo articolo trovato sul sito di alimentazione bambini di coop, riguardo all’alcol, scritto dalla Dott.ssa Martina Caiazzo, in quanto affronta in modo completo l’argomento.
In particolare alcuni passi dell’articolo, mi hanno consentito di farmi un’idea più completa…
L’alcol è diventata una moda?
“Una indagine del 2011 dell’ISTAT ha verificato che è cresciuto fortemente il consumo di alcolici fuori pasto da parte dei giovani, passando da un 15,5% nel 2001 al 18,8% nel 2011 nella fascia d’età compresa tra 14 e 17 anni……..Non bastasse questo, ormai non solo più all’estero ma anche in Italia si è andata diffondendo l’abitudine – “moda” la chiamano spesso i giornali, ma è mortale! – tra i giovani e giovanissimi di bere per sballarsi o ubriacarsi. Quest’abitudine, presente sia tra i ragazzi che tra le ragazze, si associa spesso al binge drinking (analogo al Disturbo di condotta alimentare noto come binge eating, o alimentazione compulsiva), cioè il bere compulsivamente dai sei o più bicchieri di alcolici e/o superalcolici in meno di due ore, spesso senza mangiare nulla. Questa disturbo è stato sicuramente favorito dalla moda dilagante dell’happy hour, un’ora intera, o a volte più tempo, durante la quale i giovani si incontrano e possono bere alcolici spesso ad un prezzo scontato.”
Come possiamo prevenire tutto questo?
“E’ indispensabile scoraggiare lo”sballo” …….. spiegando loro a quali conseguenze a breve e a lungo termine vanno incontro; è indispensabile cercare di prevenirlo: evitare sia l’incoraggiamento ai bambini da parte di genitori, nonni ecc. ad assumere bevande alcoliche se non a partire da una certa età, in quantità minima ed esclusivamente in occasione di eventi di particolare importanza, che un atteggiamento troppo rigido da parte dei genitori nei confronti dell’alcol in genere, atteggiamento che può diventare per l’adolescente un invito al consumo per quella ribellione e voglia di sovvertire le regole propria dell’età.”
Cosa aspettiamo? Proteggiamo i nostri bambini.
concordo in pieno, io avevo i genitori col mito della brava ragazza e allora giocavo a fare la cattiva…e la birra stava sotto il sellino dello scooter della mia migliore amica, e anche le sigarette in fondo alla borsa.Oggi ci guardiamo e sorridiamo “ma ti ricordi che eravamo sceme?”.. e giù il discorso sulle nostre figlie. I dubbi, le tensioni.Io credo che l’unica sia cercare di avere un dialogo,lasciare la corda “morbida” ma non scioglierla, in modo che non abbiano vita facile, e neanche lo stimolo per poterci fare del male, cosa che spesso accade a quell’età, e fa parte della sfida della vita. Insomma, io sono terrorizzata dall’adolescenza, un abbaccio forte.
guarda, io mi trovo in mezzo ad una bufera in questo momento ma so che prima o poi passer
un abbraccione anche a te tesoro
Ciao a tutte!
Ci sono dentro fino al collo!! due figli di 17 e 14 anni, vivo in un paesino nella campagna piemontese e tutte le feste a cui vanno i miei figli sono abbondantemente irrigate da buon vino e birra, il risultato è che sono già tornati a casa entrambi brilli!!! che cosa fare? non credo che ci sia una soluzione se non quella di continuare a dialogare con loro, con il più grande mi sono arrabbiata molto e ho cercato di fagli capire che perdendo la ” presenza ” rischiava di fare qualche cretinata di cui si sarebbe potuto pentire per tutta la vita – da una rissa a uno stupro ( si gli ho proprio detto che in stato di ebrezza puoi fare qualunque cosa anche stuprare una ragazza, cosa che non faresti mai quando sei in te ) con il secodo che è molto più scavezzacollo a queste cose ho aggiunto che se lo becco un’altra volta ubriaco non ese più di casa fino al compimento della maggiore età!
non posso dire se sia servito a qualcosa ma … il mestiere di genitore è un mestiere che si impara in intenere e quindi con il metodo ” tentativi ed errori” .
quello che posso dire è che il più grande dopo quell’episodi ha fequentato altre feste senza danno, anzi mi dice che il vino lo nausa… speriamo che funzioni anche con l’altro!!
ciao Grabiella grazie della tua testimonianza, non sai quanto ti capisco l’adolescenza è una brutta bestia :(, non vedo l’ora che passi ma questo vorrebbe dire perdermi tantissimi bei momenti con i miei figli
io penso che se si beve un bicchiere (parlo del 17enne) uno fatto con la testa, ci può stare, anche a me piace bere uno sprizzetto purtroppo i ragazzi non sanno darsi limiti sopratutto se sono spinti da “cattive compagnie”, dobbiamo solo vigilare e sperare che (quando non siamo con loro) mettano in pratica i nostri insegnamenti
ti abbraccio fortissimissimo
Ale